Cucinare la pasta è un'operazione che tutti sanno fare. Basta mettere l'acqua a bollire, buttare la pasta e aspettare il tempo di cottura indicato sulla confezione che abbiamo acquistato. A proposito, hai letto che tutti parlano di Chocolite: https://dimagrireconchocoliteblog.wordpress.com/ Ma in quanti possono dire di saperlo fare veramente bene? E in quanti conoscono tutti i vari metodi di cottura della pasta? In questa piccola guida scopriremo tutto quello che c'è da sapere per cucinare in maniera perfetta tutti i tipi di pasta utilizzando diversi metodi di cottura.
Ecco gli argomenti che troverai in questa guida:
1) I diversi tipi di pasta
2) Metodi di cottura della pasta
3) Con mantecatura o senza?
4) Pasta lunga o pasta corta?
5) Pasta al forno
1) I diversi tipi di pasta
Per prima cosa dobbiamo fare una distinzione tra le diverse tipologie di pasta. In particolare possiamo distinguere la pasta secca classica (quella di farina di grano duro ossia quella che siamo abituati ad avere nelle nostre case), la pasta fresca (sempre di grano duro) la pasta all'uovo fresca o secca. A queste andrebbero aggiunte le paste realizzate con le altre farine (ad esempio quelle di Kamut, di farro, ecc.) ma a questo dedicheremo una guida a parte. E' bene sapere, comunque, che ogni tipologia di pasta richiede una cottura diversa e, sopratutto, un condimento diverso.
2) Metodi di cottura della pasta
Il metodo di cottura classico è quello per bollitura. Si porta a bollore l'acqua per poi andare ad immergervi la pasta fino a portarla a cottura. Questo metodo, usato nel 99% dei casi può terminare in più modi. Se la pasta va semplicemente condita (pensiamo, ad esempio, ad una pasta con il pesto alla genovese) si porterà a cottura la pasta e una volta scolata si andrà a condire in un recipiente. Se, invece, la pasta necessita di una mantecatura (pensiamo ad esempio ad uno spaghetto alle vongole) dovrà essere scolata 2-3 minuti prima conservando un po di acqua di cottura. A questo punto la pasta andrà "saltata" in padella per estrarre l'amido e dare cremosità così da legare il condimento con la pasta. Per le paste al sugo si può saltare la pasta in padella ma, in questo caso, sarà sufficiente farlo per pochi secondi, giusto il tempo necessario per amalgamare bene gli ingredienti.
Un altro metodo, molto poco utilizzato, è quello della cottura risottata della pasta. In pratica si mette la pasta in pentola senza acqua (proprio come un risotto) e poi si porta a cottura con un fondo vegetale, con un brodo di pesce o di carne a seconda del condimento che si vuole utilizzare.
3) Con mantecatura o senza?
Quando bisogna mantecare la pasta e quando, invece, non è necessario? Volendo semplificare il discorso si può dire che tutte le paste in bianco andrebbero mantecate con esclusione di quelle che richiedono un condimento a freddo (tipo pesto genovese). La mantecatura va fatta in un'apposita padella e su fiamma vivace saltando la pasta così da estrarre l'amido e dare cremosità al tutto. Solitamente ci si aiuta con un po di acqua di cottura della pasta ma si può utilizzare anche un fondo (vegetale, di pesce o carne) per dare maggiore sapore al tutto.
4) Pasta al forno
La pasta al forno merita un capitolo a parte. Che si tratti di una lasagna (quindi con pasta all'uovo) o di un timballo di pasta (quindi con un prodotto realizzato con farina di grano duro) il mio consiglio è sempre quello di precedere la cottura al forno con una parziale cottura per bollitura. Per le lasagne sarà sufficiente un minuto, per la pasta secca si dovrà dimezzare il tempo indicato sulla confezione.
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